“Prima di innamorarmi del karate, per “colpa” di mio fratello, ho fatto danza classica. A cinque anni però ho scelto le arti marziali e da allora non ho più smesso. Oggi sono cintura nera. Per arrivare fin qui non ci sono segreti: tanti allenamenti, sei a settimana, e tanta passione. Sono felice di aver trovato questa scuola perché posso studiare senza smettere di allenarmi: è un aiuto grande che mi permette di crescere e di maturare.”.

Linda Gatta

Studentessa e sportiva del Centro Sportivo Karate Soresina

Ho iniziato a giocare a basket a sette anni. Prima avevo provato con il calcio, ma non mi ci trovavo. Nel basket ho trovato due cose che a me piacciono tantissimo: l’unità con i compagni e il vero concetto di squadra. La cosa più bella è che se si vince non è mai per merito di uno solo, ma di tutti. Ed è così anche fuori dal campo. Alcuni dei miei compagni di squadra sono anche compagni di scuola: insieme ci aiutiamo nello studio per non perdere nulla. Ed è bellissimo.

Lorenzo Zani

Studente e atleta della Vanoli Basket underi 15

Mia mamma mi racconta che già appena nato avevo “la fissa” per il pallone: giocavo con una palla morbida e non la lasciavo mai. A cinque anni mi sono iscritto nella squadra di Pizzighettone, dove l’anno dopo ho iniziato a giocare come portiere. Sono passato poi alla Pergolettese, poi alla Cremonese e due anni fa ho giocato anche nella nazionale giovanile del Marocco. La cosa bella è che con la doppia cittadinanza potrei giocare anche nella nazionale giovanile italiana: non saprei cosa scegliere! Del resto quello che amo dello sport è proprio che unisce le persone. E poi incontro sempre atleti più bravi di me dai quali posso imparare, così come imparo anche da chi è più fragile. Un’ultima cosa: nel mio ruolo di portiere devo stare concentrato sempre, perché ho una grande responsabilità, ma questa è una caratteristica che nel tempo aiuta a essere attenti a tutto”.

Ilyas Sayaih

Studente e atleta della Cremonese

Ho iniziato equitazione a quattro anni. Non è sempre stato facile, ho cambiato diversi maneggi. Adesso però ho ritrovato la passione facendo le gare di attacchi (La disciplina degli attacchi consiste nell’uso di uno o più cavalli attaccati alla carrozza, ndr). Oggi ho cinque cavalli, ne uso due in gara.  Tutti giorni mi alleno col cavallo dalle 14.30 alle 18. Il mio preferito è Jack, marrone con la criniera nera. Mi piace avere un legame con l’animale, costruire un rapporto insieme a lui giorno dopo giorno. Ad esempio: adesso con jack sto lavorando molto perché siamo preparando il mondiale di agosto in Olanda. La fiducia tra me e il cavallo è fondamentale: è uno sport in cui non devi avere paura dell’animale altrimenti lui la sente e diventa difficile fare qualcosa insieme. Insomma, lui impara da me e io da lui: è una cosa arricchente”.

GIULIA RANZETTI

Studentessa e atleta al Maneggio Prato Muzio (Gadesco)